martedì 16 ottobre 2012

La danza del Drago (la nascita della discendenza dalla famiglia dei Draghi)



La danza del Drago (la nascita della discendenza dalla famiglia dei Draghi)

“All’inizio del tempo c’era solo il vuoto. Esisteva l’abisso degli abissi, ribollente e senza fine del caos. Era incomprensibile, profondo e immenso e si perdeva nell’infinito che è all’origine del tutto. Poi, un giorno, questo abisso si squarciò all’improvviso, e dentro ad esso si aprì una breccia e si formò una grande voragine. E da questa voragine uscì fuori con un salto il Drago da cui ha origine la nostra esistenza. Per prima cosa si rannicchiò su se stesso chiudendosi come l’uovo generatore, poi si alzò in piedi e si stese in tutta la sua altezza aprendo le braccia che diventarono gigantesche e possenti ali, dispiegandole in tutta la loro estensione. Lanciò il suo urlo verso il grande vuoto, tanto forte che risvegliò la vita che esso nascondeva. Il Drago si fermò, immobile, per guardarsi intorno, muovendo solo la coda in segno di sfida e di determinazione. Il suo sguardo era terribile. Era come un immenso serpente in stato di veglia, con lo sguardo acuto dei rapaci, ipnotico e pietrificante come quello dei rettili. Guardava davanti a sé con intensità e fissità pronto a colpire, rapido e senza esitazione, ogni suo possibile nemico. Aveva l’acutezza della percezione, la costanza della vigilanza, aveva il potere di uccidere, ma aveva anche una conoscenza delle cose segrete che gli dava saggezza. Il Drago era enorme e pieno di forza. Poteva volare nell’aria con le sue ali, poteva esplorare le inaccessibili grotte che scendevano nel cuore della Terra, poteva dimorare nelle acque e poteva eruttare il fuoco con il suo fiato. E non lo si poteva neppure guardare a lungo perché la sua figura che era di fuoco, brillante e luminosa, faceva abbassare gli sguardi. Poi il Drago portò le braccia sui fianchi sollevandole sino a serrare le mani sul petto per trovare tutta la forza di cui poteva disporre e accennò al suo primo passo di danza. Dal suo fiato infuocato nacquero i primi dei. Li fece a sua somiglianza e trasfuse in loro l’amore per la vita, la forza e la conoscenza. Perché essi potessero imparare ad essere dei e ad evocare il potere del Drago diede loro la ruota delle saz-hat. Dal sangue degli dei nascemmo infine noi. Da loro apprendemmo come diventare uomini e ci venne trasmesso il potere del Drago. “

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